giovedì 24 dicembre 2015

Giuda ballerino! (speciale natalizio) - Il Krampus, il demone dietro Santa Claus


I FATTI - Il supplizio di Babbo Natale

24 dicembre 1951: sul sagrato della cattedrale di Digione (Francia), davanti a una folla di bambini viene arso il fantoccio di Babbo Natale, con il beneplacito dell'autorità ecclesiastiche locali. L'iniziativa aveva lo scopo di condannare sulla pubblica piazza una figura percepita come una minaccia alle tradizioni cattoliche, al contempo ricordando ai più giovani che l'unico, vero, protagonista del Natale non poteva essere altri che Gesù bambino.


Alla luce di questo episodio, l'anno successivo l'antropologo francese Claude Lévi-Strauss cercò di ricostruire la complicata (e controversa) genesi di Babbo Natale, figura a metà strada tra la storia e il mito che racchiude in sé diverse manifestazioni culturali.

 Nell'articolo "Babbo Natale giustiziato", Lévi-Strauss individuava quindi una possibile origine di questa figura nei Saturnali, festa pagana del solsistizio d'inverno che spesso implicava sacrifici umani - perlopiù di bambini. Il San Nicola cristiano rappresenterebbe dunque un'inversione strutturale delle divinità cannibali dei Saturnali: da dio sanguinario affamato di fanciulli, il grande vecchio dell'inverno a un certo punto si trasformò nel protettore par excellence della dimensione dell'infanzia

Eppure, se le celebrazioni gioiose e commerciali della Coca-Cola e dei cartoni Disney in televisione sembrano aver cancellato completamente dalla nostra memoria il lato oscuro di San Nicola/Santa Claus/Babbo Natale, in alcune regioni del nostro continente ancora se ne evoca l'ombra "demoniaca". Il solstizio d'inverno, nell'Europa germanofona, è il giorno del Krampus.



LA FESTA - San Nicola e la processione indiavolata

Nel vasto bacino dell'ex Impero austroungarico la festa di San Nicola di Bari, celebrata il 6 dicembre, ha un'importanza per molti versi paragonabile al Natale. Nicola arriva, con la sua barba bianca e il vestito rosso da vescovo, a scacciare le tenebre e portare doni ai bambini che si sono comportati bene durante l'anno. In molti paesi dell'Europa centro-orientale lo scambio di regali in famiglia avviene questo giorno, piuttosto che il 25 dicembre.

Tuttavia, in alcune regioni di lingua tedesca (e non solo) san Nicola arriva in paese accompagnato...da mostri! In Svizzera,  Nord e Sud Tirolo, Baviera, e persino in Friuli-Venezia Giulia, l'archetipo di Babbo Natale è scortato da una folla di Krampus, creatura demoniaca dalle corna di caprone e interamente ricoperto di pelo. Nel corso di una processione che ha luogo nella sera precedente il 6 dicembre, Nicola percorre le strade cittadine distribuendo dolci e piccoli regali ai bambini presenti, per poi cedere il posto, una volta tramontato il sole, alla mattanza del Krampus: preceduti dai suoni dei loro campanacci, e armati di rami e fascine, i diavolacci si lanciano sul pubblico presente, spingendo, calciando e frustando gli sfortunati che finiscono sotto tiro.

Sebbene i bambini appaiano più divertiti che spaventati dalle manifestazioni del Krampus, non bisogna però sottovalutare l'importanza di questo rituale presso i locali. Ci sono strette regole nella scelta degli "attori" che potranno impersonificare il Krampus: a Vipiteno (in provincia di Bolzano), ad esempio, unicamente gli scapoli nati in paese ne possono indossare la maschera, e solo dopo essere stati addestrati dai più anziani.

Ma com'è nato il Krampus? Com'è possibile che un'occorrenza cristiana si trasformi in un'orgia sfrenata di diavoli dall'aspetto orrendo?


LA STORIA - Scontri fra dei

Uno sguardo a realtà socio-culturali geograficamente distanti potrebbe fornire qualche indizio al riguardo. Troviamo infatti perfomances simili in contesti completamente diversi: ogni anno ad Oruro, sull'altopiano boliviano, prima dell'inizio della Quaresima gli indigeni aymara mettono in scena la Diablada, una processione di diavoli e santi in lotta per il possesso delle anime dei fedeli. La festa nacque come una sorta di reazione all'evangelizzazione cristiana da parte degli Spagnoli: le vecchie divinità tradizionali assunsero le sembianze dei demoni della mitologia cattolica, riappropriandosi in questo modo di uno spazio (quasi-)sacro e rituale. La battaglia tra santi e diavoli della Diablada è la rappresentazione dello scontro fra l'identità indigena e l'alterità coloniale.

Qualcosa del genere deve essere probabilmente successo anche nell'arco alpino centro-orientale, dove l'isolamento delle varie comunità di montagna deve aver favorito la sopravvivenza di antichi culti ctoni. Territori questi che furono soggetti a più ondate di conversione da parte dei missionari cattolici: all'inizio del XVII secolo, una volta terminato il Concilio di Trento, la Chiesa dovette riconvertire ampie porzioni del territorio europeo cadute nuovamente nelle maglie del paganesimo. In tale processo, la reazione delle società alpine fu forse simile a quella degli indigeni aymara in Bolivia: si tentò cioè di ricreare un nuovo spazio per i vecchi dei, in una vera e propria alternanza fra la dimensione cattolica (San Nicola) e quella pagana (il Krampus).

Questo spiegherebbe anche la ragione per cui tale ruolo è riservata solo agli scapoli: rappresentando al contempo la tradizione e l'alterità, il Krampus si mantiene ai margini della società, della vita quotidiana. Il celibato costituisce ugualmente una situazione di marginalità, che termina nel momento in cui  un uomo prende moglie, accedendo così a pieno titolo alla vita "ufficiale" della comunità. D'altronde, un uomo sposato non può di certo andarsene in giro con addosso un paio di corna.


CONCLUSIONE - Sacrifici umani e la vendetta dei bambini

Possiamo tuttavia dare un'interpretazione alternativa alla figura del Krampus, basandoci su quanto ha scritto Lévi-Strauss a proposito di Babbo Natale. Lo studioso francese identifica infatti un'ulteriore inversione strutturale nel passaggio dai Saturnali antichi al Natale contemporaneo. Nell'Europa medievale, durante i giorni più bui dell'anno i bambini si dedicavano a dispetti e scherzi (spesso di natura violenta) nei confronti degli adulti, i quali potevano sperare di calmarli solo attraverso l'elargizione di piccoli doni - un po' come succede ai giorni nostri con Halloween. In questa ennesima sopravvivenza dei riti pagani, i piccoli assumevano i tratti spettrali e demoniaci dei coetanei sacrificati nel corso dei Saturnali: l'unica figura in grado di porre un freno a questi eccessi era proprio San Nicola, i cui regali placavano le piccole anime incollerite. Una metafora forse del mondo cristiano che paga il suo tributo alle credenze che esso stesso aveva contribuito a distruggere.

E se Nicola/Santa Claus/Babbo Natale è l'officiante di quello che appare come un vero e proprio sacrificio rituale, non è possibile che il Krampus rappresenti in realtà l'orrida reincarnazione della furia dei bambini morti? Una divinità affamata di offerte quindi, la cui ira sfrenata assume i tratti inquietanti della vendetta postuma - vendetta sia nei confronti degli adulti che del Cattolicesimo usurpatore.

Visto in questa prospettiva, il Natale non è mai stato così spaventoso.



La prima puntata di Giuda ballerino! la trovate qui. Se avete segnalazioni da fare, storie paurose da raccontarci o semplici curiosità da soddisfare, non esitate a contattarci e a proporci qualche tema: siamo pronti per voi a indagare l'incubo.

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