Accontentare i fan di due (o forse tre?) generazioni non è di certo un'impresa facile. Dopo le feroci critiche riservate agli episodi I, II e III, sembrava impossibile restituire al pubblico contemporaneo la vera, grande eredità della prima trilogia: il sense of wonder. Facendo tesoro degli errori di tutte le produzioni passate e dando ascolto - per una volta! - ai suggerimenti e alle osservazioni degli appassionati della saga, J.J. Abrams ha vinto una sfida decisamente non alla portata di tutti. Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza non è probabilmente un capolavoro, ma è sicuramente un ottimo film.
Noi vi diciamo cosa ci è piaciuto e cosa, invece, non ci ha convinto del tutto.
NON SPOILERIAMO, tranquilli.
Come generazione dei nati a fine anni '80/inizio anni '90 siamo soddisfatti del risultato: attendiamo con ansia il sequel e il 2017 sembra essere in una galassia lontana, lontana...
NON SPOILERIAMO, tranquilli.
- Nonostante il marketing stucchevole e invasivo (a cui i poser hanno abboccato in pieno), i risvolti della trama risultano inaspettati.
- Per la prima volta, gli Stormtrooper appaiono in tutta la loro umanità: soffrono, sanguinano e hanno paura. Ma continuano a non saper sparare.
- Allestimento grafico sontuoso: J.J. Abrams tratteggia un universo vivido, colorato, pulsante, raccontato e dipinto con infinito rispetto e cura. La galassia non è mai stata così bella.
- La regia, con inquadrature di pregio, regala potenza e coinvolgimento dello spettatore. Sostenuta, ovviamente, dalle musiche illegalmente belle di John Williams.
- La nuova generazione di eroi ricalca le orme dei vecchi protagonisti, senza per questo perdere di originalità. Interpretazione ottima da parte dei giovani attori: Daisy Ridley, John Boyega e Oscar Isaac ispirano simpatia e danno spessore ai loro personaggi, che risultano peraltro pieni di potenzialità, segreti e sorprese mozzafiato.
- Dopo Darth Vader, Kylo Ren è forse il villain migliore visto finora nella saga. Adam Driver alterna momenti di pura furia omicida, una maestosità oscura e un'inaspettata profondità psicologica.
- Han Solo e Chewbacca sono davvero tornati a casa. Due personaggi ancora in grado di farci ridere, appassionare e commuovere. Per non parlare di quel vecchio pezzo di ferraglia...
- BB-8 è la degna versione 2.0 del drone R2-D2. Nonostante l'assenza di espressioni facciali, il robottino restituisce tutta la gamma delle emozioni umane - proprio come il Wall•E della Pixar.
- I duelli con le spade-laser non sono mai stati così belli. Scordatevi le scene al rallentatore della prima trilogia o le capriole improbabili degli episodi più recenti: qui si esplora veramente la fisica dell'arma jedi - e l'elsa di plasma serve a qualcosa!
- C'è un'innegabile ritorno al make-up - i pupazzoni, per intenderci - evitando dove possibile l'(ab)uso di CGI, grazie a un mix intelligente di analogico e digitale.
- Niente più sfibranti sedute nel Senato Galattico, strazianti scene d'amore sul Lago di Como o interminabili dialoghi sull'opportunità o meno di passare al Lato Oscuro della Forza: si torna finalmente all'ironia intelligente e alle frasi ad effetto, senza dimenticare che nello spazio profondo ci si può ancora emozionare fino alle lacrime.
- Citazione a sorpresa di una delle scene cult di Apocalypse Now: +1 per l'intelligenza del riferimento.
- Dopo vent'anni, Carrie Fisher non ha ancora imparato a recitare.
- Ammiccare va bene, ma non bisogna esagerare. Le pecche della trama emergono proprio nei tentativi (a volte eccessivi) di omaggiare la prima trilogia, con un prodotto eccellente ma a volte al limite del remake.
- Certi momenti sono stati forse trattati in modo troppo frettoloso, quando avrebbero richiesto qualche minuto in più per metabolizzare gli eventi.
Come generazione dei nati a fine anni '80/inizio anni '90 siamo soddisfatti del risultato: attendiamo con ansia il sequel e il 2017 sembra essere in una galassia lontana, lontana...
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