lunedì 27 agosto 2012

Chronicle - Da grandi poteri derivano grandi videocamere



Salve a tutti, sono un povero schiavo volontario collaboratore di Marco, il proprietario di questo blog.
E' la prima volta che scrivo su un blog, quindi prego chiunque stia leggendo di essere clemente.
Marco mi ha brutalmente ordinato dato la generosa possibilità di scrivere qualche penoso articolo, quindi...
Marco: "Basta con le chiacchiere, merdaccia! Pensa alla recensione, il blog non si scrive da solo!"
Io: "Zi padrune!"
... comincerò con una recensione di Chronicle, film del 2012 diretto da Josh Trank.

No, Chronicle non è il nome di un gruppo pop rock giovanile.

Il film è girato quasi interamente con la tecnica shaky cam, ovvero con più telecamere tenute in mano dai personaggi, e si propone come finto documentario found footage, ovvero una cronaca (da cui il titolo) raccontata tramite pezzi di riprese montati insieme.
I termini tecnici li ho appena cercati su Wikipedia, nel caso qualcuno di voi pensasse che ne so qualcosa.

Premetto che i film girati con questa tecnica non mi entusiasmano. Anzi, diciamo pure che spesso li trovo ridicoli.
Nel 1999 uscì The Blair Witch Project, finto documentario su un bosco stregato. Quando ero alle medie guardai questo film con i miei amici: mentre loro saltavano sulla sedia io ridevo di gusto, non certo per il mio cuor di leone, ma perché trovo assolutamente comica l'idea che qualcuno che sta rischiando la vita abbia il tempo di pensare alla sua videocamera.
Naturalmente quando nel 2008 uscì Cloverfield, diretto dal grande J.J. Abrams, abboccai all'amo del viral marketing come una carpa, registrando un'altra enorme delusione (una schifezza di film con un granchio-dinosauro indistruttibile che attacca New York, filmato da gente che corre sui grattacieli con una videocamera in mano... però, grazie, J.J.).
Mi è capitato di vedere diversi altri film in stile finto documentario, e alcuni mi sono anche piaciuti. Resta il fatto che se fossero stati girati in modo normale mi sarebbero piaciuti di più.

Nel caso di Chronicle, però, gli autori trovano il modo di aggiustare un po' quelle situazioni idote in cui una persona che corre rischi indicibili si preoccupa di filmare l'accaduto.
Come ci riescono?
Bè, una buona giustificazione è che il protagonista è fuori di testa: i suoi amici gli fanno spesso notare quanto sia strano andarsene in giro con una telecamera puntata in faccia all'interlocutore. Inoltre la videocamera del protagonista non è l'unica presente, vengono anche sfruttate quelle degli altri, quelle di sorveglianza, quelle degli elicotteri della polizia, ecc.
Quindi la situazione migliora decisamente rispetto a quella porcata di The Blair Witch Project

Chronicle è brevissimo (appena un'ora e un quarto) e la trama portante è abbastanza semplice.
Tre ragazzi del liceo trovano in una grotta un oggetto che assomiglia alla navicella di Kal-El in Superman del 1978; dovrebbero stare fermi, non avvicinarsi, scappare urlando... invece lo toccano, questo si accende e loro acquisiscono i superpottteri.
Sì, non l'ho detto subito, ma il motivo per cui un nerd come me ha scaricato da internet noleggiato questo film è che ci sono i superpottteri.
Il superpotere in questione è la telecinesi, che oltre a essere usata per far levitare gli oggetti permette ai ragazzi di fare cose fenomenali, fra cui volare e sprigionare un'enorme energia distruttiva. E mo so' cazzi.
"Chi ha scoreggiato?"
Chronicle mi ha piacevolmente stupito, in quanto le mie aspettative erano piuttosto basse.
Quello che mi è piaciuto di più è stata la capacità degli autori di calibrare gli aspetti immaginari/fantascientifici con quelli più crudi e realistici.
Ad esempio, il protagonista ha una madre che sta morendo di cancro, mentre il padre, un tempo un eroico pompiere, è ora un alcolizzato che sfoga la sua frustrazione sul figlio.
Le scene di violenza domestica, per nulla edulcorate, sono ben più impressionanti delle sequenze con gli effetti speciali.
Il film è permeato da una continua atmosfera di angoscia: capito qual è l'andazzo, lo spettatore non si rilassa neanche un secondo, ben sapendo che la calma apparente di una scena o di un dialogo nasconde probabilmete un risvolto tragico e ingiusto.

I tre protagonisti sono degli adolescenti scemotti, ma sono ben inquadrati e caratterizzati.
  • Andrew è un ragazzo asociale, che non trova il suo posto nel mondo, che reagisce male anche alle attenzioni di chi gli vuole bene, con la disastrosa situazione familiare che continua a trascinarlo nel baratro. Della serie: se anche non era cattivo ce l'hanno fatto diventare. E capite anche voi che un ragazzo disturbato con i poteri di Son Goku può causare qualche problema di ordine pubblico.
  • Matt, unico vero amico di Andrew e sua nemesi, è invece quello che nei fumetti diventerebbe il supereoe: so' figo, so' bello, so' fotomodello e leggo Schopenhauer (dafuq?).
  • Steve, che ha un brillante futuro come Torcia Umana.
Gli attori, pur essendo giovani e inesperti, non deludono.
Andrew si scatta una foto simpatica per il profilo di Facebook.
Non ci sono uniformi da supereroi, non ci sono ridicole tutine aderenti (grazie, Signore, grazie!) né mantellini al vento: ci sono però scene molto fumettose, tra cui una, in cui il protagonista indossa la vecchia divisa da pompiere del padre, che mi ha ricordato il Kick-Ass dei mitici Millar e Romita Jr..
Gli effetti visivi sono ottimi, ho semplicemente sbavato quando Andrew ha usato la telecinesi per volare creando un'aura con tanto di sassolini levitanti in stile Saiyan.

Il mercato cinematografico si dimostra, come al solito, all'altezza della situazione, tanto da distribuire nelle sale una versione tagliata e censurata della pellicola, come se il film non fosse già abbastanza corto.
I pargoli sono così protetti da scene sconvolgenti, che contengono, pensate, addirittura la parola dick ("cazzo" - corro a lavarmi la bocca col sapone) e persino una ragazza seminuda! Orrore! Raccapriccio!
Questo intervento ha fatto sì che negli Stati Uniti il film potesse diventare PG-13, ovvero concesso ai maggiori di 13 anni, altrimenti l'età sarebbe stata ancora superiore (probabilmente 17 o 18, età a cui qualunque americano può entrare in un negozio e comprare un fucile da guerra).

Tiriamo le somme.
A mio parere questo film è proprio come un film di super(eroi/cattivi/poteri) dovrebbe essere: senza pretese, trama lineare, ben sceneggiato e con effetti speciali della Madonna.
Voto personale: 8/10 + i complimenti di Stan Lee.

Ora vado a disinfettarmi le ferite inferte dalla frusta dello schiavista Marco.
Alla prossima!

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. A me invece i found footage piacciono.

    Segnalo il primo della categoria (anche se prototipico):

    http://it.wikipedia.org/wiki/15_minuti_-_Follia_omicida_a_New_York

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  3. Ho notato solo ora i commenti, scusate.
    In realtà di film di questo elenco ne ho visti parecchi:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Film_in_stile_falso_documentario
    Alcuni mi sono piaciuti (Borat, Bruno, District 9), non dico di no, ma resta il fatto che quella tecnica mi disturba :-)

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